Come stelo mi piego e ti raggiungo, angelo nel tuo inferno, demone di un perverso paradiso.

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Non si deve misurare la virtù di un uomo dalla sua eccezionalità ma nel quotidiano.

La vita quotidiana nel suo svolgersi puo’ regalare le sensazioni più forti di qualsiasi effetto speciale.
La vita quotidiana è fatta di piccole cose straordinarie che se colte nella loro bellezza sanno regalare una serenità duratura.
(Stephen Littleword, Piccole cose)

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Credo che ci siano quotidianità che vorrei vivere.

Non mi è capitato spesso di ritrovarmi a pensare di poter vivere un rapporto D/s tutti i giorni: ovvero come parte integrante di una vita più o meno articolata come quella di ogni coppia.

Non sono sicura di aver cambiato idea al riguardo, anzi, serbo notevoli dubbi sul fatto che portare un rapporto a 24/7 (ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette) sia praticamente impossibile nonchè deleterio per la durata e la qualità dello stesso .

Eppure, sono altrettanto certa che la mia indole al servizio mi porti alla consapevolezza d’ avere un bisogno intimo di prendermi cura di chi mi possiede.

Capita che mi ritrovi a fantasticare su come sarebbe accoglierlo a casa dopo il lavoro, preparargli un bagno caldo o cucinargli la cena.

So che questo stride con anni di evoluzione in ambito culturale sul ruolo della donna all’interno della società.
Ma credo che sia superficiale limitarsi a tacciare questo pensiero come affronto all’emancipazione.

Vorrei essere una sorta di commistione fra una casalinga anni cinquanta e una housemaid.

È così terribile?

Amo più di ogni altra cosa sentire che i miei sensi sono protesi a chi mi domina, amo percepire che la mia attenzione pizzica rivolta alle sue esigenze. Non mi annullo facendo tutto ciò ma ne traggo un piacere ed una soddisfazione profonda che arricchiscono l’intero mio spirito.

Mi ritrovo a fantasticare di ricevere una rigida disciplina, e precisi ordini.

Immagino di ricevere ricompense e punizioni per il mio servizio.

Fremo al solo pensiero.

Onestamente quel che più m’appaga, anche solo chiudendo gli occhi spaziando su una possibile convivenza con un compagno-dominante, la possibilità di sentire l’emozione che cresce sapendo che di lì a poco si starà insieme, provare la libertà assoluta di vivere determinati istinti se e quando affiorano, con naturalezza. Potermi permettere di portare segni con orgoglio e non nasconderli. La rilassatezza di stare seduta ai piedi di un divano guardando un film mentre mi accarezza morbidamente i capelli come fossi una gatta che fa le fusa.
Avere il corpo scosso come oceano in tempesta emotiva, vivo e vibrante, a cogliere un cambiamento di tono nella voce. Ascoltare silente come si declina l’amore. Carpire la sua essenza e viverla dentro la pelle.

Mi sfugge un respiro profondo persa in questi pensieri e affondo nella passione di una mano che mi afferra la natica mentre apparecchio la tavola o sul palato assaporo già il suo sapore spinto infondo alla gola mentre fa una telefonata.

Sempre disponibile , sempre accessibile .

Mi scopro desiderosa di vulnerabilità, mi accarezza con il suo il profumo.

Questi pensieri accendono forti la magia del pulsare : il sangue veloce nelle vene, il cuore imbizzarrito, i pensieri martellanti e la mucosa del mio intimo.

Non sono sicura che sarei capace di vivere tutto questo ma oggi, quel susseguirsi di rituali, quella quotidianità, forse, un po’ mi manca.

Oggi, dedicandomi a Lui vorrei dare un senso reale alla parola dedizione.

Pensieri nuovi, detti senza emettere suono.

Sapere di essere nel posto giusto al momento giusto.

Sempre.