Ci sono momenti in cui mi ritrovo silente, in tacita contemplazione, osservante due occhi che rimandano ai miei.
La proverbiale quiete dopo la tempesta.
E’ un viaggio quello che percorro all’interno di quello sguardo, esploro con attenzione e cautamente incappando nelle spiegazioni a emozioni che difficilmente riescono ad essere espresse in maniera più rumorosa.
Inoltrandomi in esso ho conosciuto fra le più diverse sensazioni, in quegl’attimi di silenzio ho sempre potuto specchiarmi e trovarmi consapevole di chi ero, cosa provocavo e dove stavo andando. Sarà forse presuntuoso da parte mia ma sono convinta di avere un dono: so leggere in quegli sguardi, so vedere ( quasi sempre) l’animo delle persone. Quel che ho visto in questi anni non sempre è stato piacevole, in talune occasioni è stato straziante ma certamente quando incontro due occhi che mi guardano come è accaduto qualche giorno fa, ebbene, io mi sento esplodere una supernova nel cuore.
Ho provato la netta sensazione di risplendere accecante nel buio dell’universo. Un lampo ha percorso la mia cute. Non ho saputo resisere al dischiudere la bocca e parlare.
“Stai facendo il pieno di me?”
Non v’è seguita nessuna risposta reale.
I Suoi occhi trasmettevano una forza indescrivibile, mi guardavano così intensamente che sembravano volessero racchiudermi in una bolla di cristallo. Come se così io potessi essere maggiormente Sua.
Certo per arrivare a quel modo di guardarmi e al mio sentire non basta l’improvvisazione. Sono troppo razionale perchè possa capitare con un perfetto sconosciuto.
In un percorso come quello che sto intraprendendo è certo che la comunicazione fra schiava e Padrone ( e viceversa) prende strade sempre nuove e sorprendenti.
Sono consapevole di ritrovarmi famelica, quando capitano attimi come quello che ho vissuto. Particolarmente eccitata. Ogni cosa mi si potrebbe chiedere e si vedrebbe il mio capo annuire obbediente e la mia voce emozionata sussurrare “Sì, Padrone.”
Ecco, nell’incontro di qualche giorno fa, la situazione era questa ma non mi si è chiesto nulla, sono rimasta a bollire delle mie voglie e della mia sottomissione. Languida e femmina in ogni singola fibra del mio essere. La cosa meravigliosa in tutto questo è che io non mi sia sentita frustrata.
Vorrei riuscire a spiegarmi meglio: Capita che nel bisogno e nella voglia di essere “demolita” la possibilità che questo non avvenga crei in me, e in un sottomesso in generale, una sorta di fregola che nel momento in cui non trova un riscontro può creare un groppo nello stomaco. In questo caso tutto ciò non è avvenuto ma ho sentito in me la netta sensazione di godere di quanto io sia piacevolmente sottomessa, disponibile ed aperta ad ogni sua voglia. Anche in quella di non far null’altro che guardarmi, accarezzandomi, e godendosi la sua schiava in maniera amorevole.
Sono certa che i puristi del BDSM storceranno in naso vedendo in un ipotetico incontro la mera necessità di dar sfogo agli istinti più crudi del rapporto. E non nego che la passione non è certo mancata fra noi durante questo pomeriggio. Ma io sono felice di ciò che ho vissuto e di quanto sto vivendo. Ho in me, chiara, la consapevolezza che non voglio vivere di scatti ma preferisco correre una maratona, fatta anche di momenti come questi. Delicati ed emotivi.
Sento il bisogno di condire il mio essere schiava con attimi in cui il sentire diviene più intimista. E’ una sensazione inesplorata, senza dubbio. Questo me lo sta insegnando colui che mi possiede. La capacità del saper assaporare e apprezzare anche le note più lievi. Ed io mi lascio guidare anche in questo.
Apprendo ogni giorno la piacevolezza dei sentori più delicati.
Se questo sia o meno un traguardo, un limite raggiunto e superato, lo lascio a voi giudicare. Sinceramente non reputo importante spingersi sempre un passo oltre ai propri limiti. Ma la qualità di quel passo quello sì.
E’, per me, vita pura!
Vedere il mondo, in tutta la sua meraviglia aspirando all’impercettibile infinito. Cose pericolose da raggiungere, perché non serve vivere se non si tenta di superare se stessi sempre un po’ di più. Trovarsi l’un l’altro, e sentirsi, sentire semplicemente il proprio cuore battere come mai aveva fatto. Vedere il mondo, cose pericolose da raggiungere, trovarsi l’un l’altro, e sentirsi.
” I sogni segreti di Walter Mitty.”